CHIRURGIA DELLA MANO

Le patologie a carico della mano, polso e gomito possono provocare dolore cronico e difficoltà di movimento, fino a comprometterne le funzionalità e pregiudicare quindi lo svolgimento delle attività quotidiane. Le più frequenti sono il tunnel carpale, il dito a scatto, le tendiniti, le cisti del polso e della mano e la malattia di dupuytren.

“Sono veramente orgogliosa del mio nuovo corpo, non pensavo di poter ottenere questo. Devo ammettere che l'esperienza che ho avuto con il dottor Maggi e tutto il suo staff è stata molto più di quanto mi aspettassi. Dal mio primo consulto fino all’ultima visita di controllo, sono rimasta colpita da come fossi seguita in ogni fase di questo processo”

— Lucia / Torino

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IL DOTTOR GIULIO MAGGI: IL MIGLIOR CHIRURGO DELLA MANO A TORINO

Il Dottor Giulio Maria Maggi offre una risposta completa e all'avanguardia alle più comuni problematiche che interessano le estremità degli arti superiori grazie all'utilizzo di innovative tecniche non chirurgiche o delle più recenti tecnologie artroscopiche, che permettono di effettuare interventi mini-invasivi in Chirurgia Ambulatoriale Complessa, con la sola anestesia locale. Il Dottor Giulio Maggi è un chirurgo plastico che lavora su Torino, Milano, Roma, Asti ed Alessandria.

INTERVENTI PER PATOLOGIE CRONICHE O TRAUMATICHE DELLA MANO, POLSO E GOMITO

Il dr.maggi si occupa di diagnosticare e trattare tutte le patologie croniche o traumatiche che interessano la mano, il polso e il gomito che coinvolgono le diverse fasce di età, dalle malformazioni pediatriche all’artrosi, e che riguardano spesso coloro che utilizzano braccia e mani in maniera assidua, come sportivi, i musicisti e chi svolge lavori manuali.

Non sempre queste patologie necessitano di un intervento chirurgico. L’approccio multidisciplinare e il costante aggiornamento tecnologico che caratterizzano il nostro centro ci permettono infatti, quando possibile, di offrire al paziente soluzioni non chirurgiche efficaci come infiltrazioni, percorsi riabilitativi mirati eseguiti da un fisioterapista specializzato e l’utilizzo di tutori su misura.

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Le cisti sinoviali, ovvero le cisti del polso e della mano, sono una patologia molto frequente in chirurgia della mano. Appaiono spesso spontaneamente ma anche a seguito di traumi ripetuti o isolati.

La sua diagnosi viene di solito confermata con un attento esame ecografico. Trattasi comunque di patologia benigna.

A volte possono divenire particolarmente voluminose e quindi antiestetiche e dolenti. La terapia è unicamente chirurgica.

RICOVERO
ambulatoriale
DURATA INTERVENTO
30 minuti
ANESTESIA
locale
RIPRESA FUNZIONALE
7-10 gg

Il dito a scatto, ovvero la tenosinovite stenosante del tendine flessore lungo del pollice e dei flessori delle dita lunghe, è una patologia infiammatoria molto frequente dovuta ad una difficoltà di scorrimento dei tendini all’interno delle pulegge.

È caratterizzata da dolore acuto e difficoltà o impossibilità dei movimenti di flesso-estensione e, nei casi più gravi, il dito bloccato in flessione. Il nome di questa patologia deriva dal tipico scatto che si avverte durante il movimento. Tale patologia può presentarsi isolata, ma spesso è associata alla Sindrome del Tunnel Carpale o alla Malattia di De Quervain.

La terapia è chirurgica e consiste nell’apertura della prima puleggia anulare per mezzo di una piccola incisione trasversale a livello del palmo della mano.

RICOVERO
ambulatoriale
DURATA INTERVENTO
20 minuti
ANESTESIA
locale
RIPRESA FUNZIONALE
immediata

La Sindrome del Tunnel Carpale (STC) è probabilmente la patologia di più frequente riscontro in Chirurgia della Mano. E’ causata dalla compressione del nervo mediano all’interno del canale carpale, canale osteo-fibroso dentro il quale scorrono anche i tendini flessori. Il nervo mediano è responsabile dell’innervazione sensitiva del pollice, dell’indice, del medio e della metà radiale dell’anulare e dell’innervazione motoria dei muscoli flessore breve, abduttore breve ed opponente del pollice.

La sintomatologia è tipica e rappresentata da formicolio la cui intensità può variare con il cambio di posizione dell’arto e che si manifesta specialmente durante alcune attività manuali. Il deficit che ne consegue può risultare particolarmente invalidante inficiando anche la presa degli oggetti. Il fattore scatenante la Sindrome del Tunnel Carpale è un aumento di pressione all’interno del canale e può essere causato da varie patologie come il diabete, l’ipotiroidismo, l’artrite reumatoide, le malattie sistemiche, le patologie ormonali, la gravidanza, i traumi o il tipo di attività lavorativa. Spesso l’eziologia è sconosciuta e la Sindrome viene definita idiopatica.

La STC può essere associata ad altre patologie quali il dito a scatto e la Malattia di De Quervain. La diagnosi si basa sulla storia clinica, sulla positività di alcune manovre cliniche e sull’esame elettromiografico. Il trattamento è prevalentemente chirurgico e può essere effettuato a cielo aperto con mini-incisione al palmo della mano o a cielo chiuso per via endoscopica. L’intervento consiste nella sezione del “tetto” del canale del carpo con conseguente più “comodo” alloggiamento delle strutture che decorrono al suo interno. Nella maggior parte dei casi la forte riduzione del formicolio alla mano è il segno più evidente di miglioramento fin dalla prima notte dopo l’intervento chirurgico.

RICOVERO
ambulatoriale
DURATA INTERVENTO
20 minuti
ANESTESIA
locale
RIPRESA FUNZIONALE
immediata

E’ una malattia a eziologia sconosciuta che colpisce prevalentemente i maschi a partire dalla 5° decade di vita, anche se esistono forme più precoci. Questa affezione viene classificata come fibromatosi e può essere associata alla fibromatosi plantare (M. di Ledderhose) ed a quella peniena (M. di Lapeyronie).

La frequenza della malattia aumenta con l’età ed il sesso maschile è molto più frequentemente colpito. Non vi è prevalenza di lato ed è bilaterale quasi nei 2/3 dei casi. La malattia di Dupuytren ha un’evoluzione molto lenta, è quasi completamente asintomatica e colpisce prevalentemente il lato ulnare della mano, iniziando di solito al 4° dito, per poi interessare il 5° ed in seguito, ma non sempre, le altre dita.

L’esordio è rappresentato dalla comparsa di un nodulo a livello palmare, indolente; questo stadio può durare per mesi o anni, prima di passare agli stadi successivi, caratterizzati dalla retrazione dalla fascia palmare con flessione progressiva delle dita colpite e impossibilità all’estensione delle stesse. L’intervento chirurgico, è l’unica possibilità efficace di trattamento, è indicato quando la flessione del dito supera i 45° o diventa impedimento alla funzionalità della mano. Consiste nella rimozione delle corde fibrose retraenti attraverso delle incisioni cutanee al palmo della mano e lungo la superficie volare delle dita.

In alcuni casi selezionati è possibile “rompere” le corde fibrose patologiche attraverso la cute, senza incisione e in anestesia locale, mediante la tecnica di aponeurotomia percutanea (tale tecnica è particolarmente indicata nei soggetti molto anziani o che non possono eseguire interventi di lunga durata). In genere, il post-operatorio viene ben accettato e la ripresa funzionale è strettamente dipendente dalla gravità del caso.

RICOVERO
ambulatoriale
DURATA INTERVENTO
30-90 minuti
ANESTESIA
locale
RIPRESA FUNZIONALE
10-15 gg

Il morbo di De Quervain, o tenosinovite stenosante del I° canale dorsale del carpo, è una patologia molto frequente che causa dolore al lato radiale del polso ed alla mano ed impotenza funzionale.

La malattia interessa i tendini abduttore lungo e estensore breve del pollice, che decorrono nel suddetto canale. E’ presente dolore in corrispondenza della stiloide radiale, spesso aggravato dai movimenti del pollice e dalla pressione digitale. La diagnosi è molto facile a seguito di particolari manovre effettuate dal chirurgo durante il consulto. La terapia si basa, nelle fasi precoci della malattia, sul riposo, sull’uso di ortesi che stabilizzano il pollice e sui FANS. La terapia chirurgica risolve il problema nei casi refrattari alla terapia conservativa. Di solito non è prevista alcuna specifica fisioterapia.

RICOVERO
ambulatoriale
DURATA INTERVENTO
20 minuti
ANESTESIA
locale
RIPRESA FUNZIONALE
immediata